venerdì 4 maggio 2007

Il blind trust

Il trust è un istituto giuridico tale per cui la proprietà di un bene viene trasferita da un soggetto ad un altro senza che questi ne possa disporre in pieno, in quanto questo rapporto (la proprietà del bene) è vincolato da un rapporto fiduciario con un terzo soggetto.

Esempio creativo:
Io ho un coltello che nn mi serve.
Lo voglio regalare ad Enzino, ma lui con un coltello mi fa paura.
Antares mi dà più fiducia.
Quindi io creo un Trust in virtù del quale il coltello diventa di proprietà di Antares, il quale lo userà per sbucciare mele per Enzino (tenendosene un quarto come ricompensa) fino a quando Enzino non avrà seguito un corso di lanciatore di coltelli al circo Orfei. A seguito del corso Anta gli dovrà trasferire la proprietà del coltello.
Se voglio, nel frattempo, siccome Anta sa maneggiare un coltello ma non sa fare affari, gli impongo di non venderlo e di utilizzarlo solo per le mele e non per le pere.

Il blind trust è un tipo di trust più fico. Non c'è bisogno di andare a studiare per capirlo, basta la parola blind.
Nel blind trust è il soggetto che cede la proprietà ad essere blind, cioè non può sapere come viene amministrato il bene.
Nell'esempio, ad Anta è fatto esplicito divieto di dire a me o ad Enzino se ha intenzione di venderlo, se lo usa anche per farcisi la barba, se lo pulisce, etc.

A che serve?
Serve ai furbacchioni che vogliono fare i presidenti del consiglio per evitare di avvantaggiare le proprie aziende.
In un blind trust Silv... insomma un candidato alla presidenza del consiglio cede le proprie proprietà oltre una certa soglia ad un soggetto terzo, di sua fiducia magari, che le deve amministrare in modo saggio, deve restituirgli i profitti che fa (a meno di una ricompensa) e non deve dirgli nulla di come lo fa.

Anche se l'istituto non è proprio tipico del nostro sistema, Romano ha ben pensato di portarlo nella proposta di legge dalla gestazione più lunga della storia.
il Conflitto d'Interessi!
Silvio, che da par suo è un furbacchione, al riferimento a come funziona in America, ha obiettato che "noi non siamo in America, siamo in Italia e le cose funzionano in modo diverso".

Scoprrirò l'acqua calda con Silvio, è bello avere qualcosa in comune con lui: e grazie al cazzo!
E' evidente come il blind trust nn serva ad un'emerita cippa in un paese dalla rigida moralità com'è il nostro!

Quindi permane l'impressione di esser preso per i fondelli ancora una volta.
Eh, ma che palle gente. Non c'è qualcun altro conun cavalletto bello pesante?


E a proposito di moralità - e qui faccio un piccolo balzo - vi riporto una risposta di sua maestà Vittorio Zucconi, uno scassapalle polemico ed esterofilo, con il vizio di essere tagliente e di trovare sempre una cazzata più intelligente degli altri da mettere sul tavolo.

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NON FARE COME FACCIO


Egr. Zucconi
il troppo permessivismo è l'anticamera di un razzismo ed intolleranza dilagante: poi non lamentiamoci se succedono episodi di razzizmo: (che qualche politico di sinistra aspetta con ansia per poter cavalcare la sua ipocrita battaglia ideologica).

Da anni stiamo svendendo la nostra storia, la nostra cultura, le nostre tradizioni, abitudini, costumi: bello o brutti che siano: li stiamo svendendo al primo che capita, regolare o irregolare, onesto o disonesto, pulito o assassino: nei confronti degli extracomunitari si parla di accoglienza, tolleranza, rispetto: ma da parte loro, tutto questo c'è ??? se la legge è la prima che tutela il delinquente, (nel senso che ci sono mille espdienti per essere rimessi in libertà - provvisoria - e darsela a gambe) mi domando come posso avere fiducia nelle istituzioni.e questo perchè non esistono regole certe; sicure e valide per tutti: perchè il rispetto non è reciproco, perchè agli italiani è richiesto di sostenere un costo che lo straniero ripaga uccidendo 5 giovani in tre giorni.

Sempre più libertà, sempre meno regole: leggi sempre più confuse e permissive: l'uomo ha bisogno di giuste regole, la libertà assoluta lo porta all'annientamento reciproco. questi strascichi sessantottini (rinvigoriti dal branco di litigiosi incapaci che ci governano) faranno rinascere nuove ondate di razzizmo: e quel che mi fa rabbia è pensare che i primi a lamentarsi, a "pontificare" poi, saranno gli stessi sessantottini che lo hanno causato. Condivido quello che risponde Lei, sull'indifferenza ed individualismo della gente: ci aggiungerei anche il fatto che allo stato attuale, se metti mano a due ragazzine (una minorenne) che scappano, in teoria ti dovrebbero dare una medaglia al valore, in pratica come minimo ti denunciano e ti tocca subire un processo per aggressione, lesioni, pedofilia;
saluti
Paolo Persi

Cioè, noi dovremmo scoprire le sante regole, il rispetto dei doveri, le certezze delle pene, perchè sono arrivati gli stranieri? Fino a quando non avevamo questi fottuti magrebini, est europei, africani neri, filippini, cinesi, noi bravi italiani potevamo fotterci delle regole, delle partite Iva, del codice della strada, dei regolamenti condominiali, dei piani regolatori, dei “severamente vietato”, perchè tanto eravamo tra noi e anche i rapinatori, gli assassini, i ladri, i truffatori, i politici corrotti, le prostitute, i magnaccia erano cucina casalinga, polleria nostrana, robba bbona. Lei non pensa che se avessimo imparato a rispettare le leggi prima che arrivasse l'ondata degli immigranti, sarebbe stato più facile per loro adeguarsi e per noi fare predicozzi da sepolcri imbiancati che si scandalizzano nel vedere gli altri fare quello che noi abbiamo sempre fatto?.
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Nonno Vittorio, quototi!
Paolo Persi, secondo me sei un po' coglione...
Ah, no, scusa, quello sono io!


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